Unicredit, Fabrizio Palenzona, da Fondazione CRT sempre sostegno coraggioso. Mi auguro permanenza Rampl a Presidenza

Fabrizio Palenzona, vicepresidente di Unicredit: “La Fondazione CRT ha avuto il merito di sostenere sempre UniCredit in tutti i suoi sviluppi con un coraggio da leone”. “Rampl ha fatto bene alla banca e mi auguro che continuerà a farlo”.



Unicredit, Palenzona si augura permanenza Rampl a presidenza banca
TORINO, 21 novembre (Reuters) – Il vicepresidente di Unicredit, Fabrizio Palenzona, si augura che Dieter Rampl continui a fare il presidente della banca. “Rampl ha fatto bene alla banca e mi auguro che continuerà a farlo”, ha detto Palenzona intervenendo ad un convegno alla Fondazione Crt, cui partecipa anche il presidente di Unicredit. “Deciderà lui se vorrà continuare, io mi auguro che continui”, ha aggiunto Palenzona.

Reuters Italia

UniCredit: Palenzona, F.Crt ha sempre sostenuto banca con coraggio da leone
Torino, 21 nov – La Fondazione Crt “ha avuto il merito di sostenere sempre UniCredit in tutti i suoi sviluppi con un coraggio da leone, senza avere mai dubbi sui posti di potere e senza mai tirarsi indietro. E ancora di recente lo ha dimostrato”. Cosi’ il vice presidente di UniCredit, Fabrizio Palenzona, intervenendo a un convegno organizzato dalla fondazione a Torino. “A oggi – ha aggiunto – la fondazione vale 2 miliardi e ha distribuito 1,4 miliardi di erogazioni e questo e’ stato possibile perche’ abbiamo fatto UniCredit”.

Corriere della Sera

Unicredit: Palenzona, da fondazione Crt sostegno sempre coraggioso
Torino, 21 nov. (Adnkronos) – La fondazione Crt “ha avuto il merito di sostenere Unicredit in tutti i suoi sviluppi con un coraggio da leoni, senza mai tirarsi indietro e avere dubbi sui posti di potere e ancora recentemente lo ha dimostrato”. Cosi’ il vicepresidente di Unicredit, Fabrizio Palenzona, in occasione della presentazione dei volumi ‘Banca Crt e fondazione Crt tra secondo e terzo millennio’. Sottolineando, poi che oggi la fondazione Crt vale piu’ di due miliardi di euro e ha distribuito 1,4 miliardi di erogazioni territoriali, Palenzona ha aggiunto: “Questo e’ stato possibile perche’ abbiamo fatto Unicredit. Oggi il nostro patrimonio e’ il doppio di quando abbiamo cominciato e le nostre erogazioni sono il doppio di quello che ci era stato affidato”. “Il sistema bancario e’ importante e dara’ nel tempo soddisfazioni continue e rilevanti alle esigenze delle fondazioni -ha concluso Palenzona- credo che ci sara’ ancora un anno o poco piu’ di tribolazione perche’ come dice la Bibbia le vacche magre durano sette anni, io ci credo e quattro o cinque anni sono gia’ passati”.

Repubblica

Unicredit/ Palenzona: Da Fondazione Crt sempre sostegno coraggioso
“La Fondazione Crt ha avuto il merito di sostenere Unicredit in tutti i suoi sviluppi con coraggio da leone, senza mai tirarsi indietro o avere dubbi”. Fabrizio Palenzona, vice presidente di Unicredit, nel corso del suo intervento alla presentazione dei volumi storici dedicati a Fondazione e Banca Crt, ha lodato il ruolo della Fondazione torinese. “Oggi dopo tutto quello che è capitato nel mercato, la Fondazione vale più di due miliardi a mercato e ha distribuito 1,4 milioni come erogazioni territoriali”, ha ricordato Palenzona, sottolineando che la fondazione non sarebbe arrivata a questo risultato senno avesse contribuito a “fare l’Unicredito”. Il vice presidente di Unicredit si e’ detto poi ottimista, sul futuro della banca, “anche se ci sara’ ancora un anno o poco piu’ di tribolazioni”. “Ma, come dice la Bibbia, e io ci credo, le vacche magre durano 7 anni e tre o quattro sono gia’ passati” ha concluso.

Virgilio Economia

Fabrizio Palenzona, Unicredit, finanziare progetti per far crescere Genova

Intervista a Fabrizio Palenzona, vice presidente di Unicredit, su Il Secolo XIX. «I soldi di Unicredit per Genova. Dialogo solido con Msc».

Oggi è Fabrizio Palenzona, numero due della banca, a ribadire che Unicredit non solo non abbandona Genova, ma è pronta a «finanziare progetti di armatori seri», a «tirare fuori i soldi» se ci saranno le condizioni. È un linguaggio diretto, quello che usa Palenzona. Perché a lui piacciono «le cose concrete» (…) «Dobbiamo renderci conto – sospira Palenzona – che il Paese ha l’obbligo di cambiare passo e che il tempo a disposizione è poco.



Ma istituire un’Authority dei trasporti, come suggerisce da tempo Palenzona, potrà bastare? «Sarebbe quanto meno un passo nella direzione giusta. Regole chiare e tempi certi stanno alla base degli investimenti dei privati.
Nessuno è così folle da affidarsi agli umori della politica, soprattutto in un Paese come l’Italia. Le dirò di più: per formazione culturale sarei a favore di porti, aeroporti e infrastrutture di proprietà pubblica. Ma siccome è lo Stato a dirci “ho bisogno di fare cassa”, la scelta più coerente sarebbe quella di mettere a disposizione dei privati regole chiare. Invece in Italia succede esattamente il contrario: lo Stato non riesce a gestire le infrastrutture, chiede aiuto ai privati e alla fine impedisce loro di mettere in atto una programmazione seria. Ma così il paese soffoca: l’Italia dei trasporti sta morendo, qualcuno se n’è reso conto?

Nel caso dei porti il ragionamento è ancora più chiaro. Gli armatori di spessore mondiale capaci di fare grossi investimenti non sono mica centomila… saranno al massimo sette, otto. Ecco, una volta che ne individui uno che abbia un progetto serio, per una banca non è difficile tirare fuori i soldi». Nel caso Unicredit l’interlocutore è Aponte? «Con Msc stiamo parlando da tempo: è un gruppo che ha idee precise, che crede in Genova e vuole portare avanti un disegno importante. Certo: la città non è sempre stata gentile con Aponte, ma questo è un altro discorso. Io dico che le basi sono molto solide. Se non lo pensassi, i contatti sarebbero finiti da un bel pezzo».

FONTE: Shippingonline.ilsecoloxix.it

Fabrizio Palenzona, Unicredit: serve una stretta connessione con il mondo universitario

Sviluppo, ricette dal Forum Ambrosetti. Logica e turismo per l’Alessandrino

Fabrizio Palenzona, vicepresidente di Unicredit, è stato l’ospite a sorpresa al Forum sulla Valorizzazione del Monferrato per lo sviluppo della provincia di Alessandria che si è svolto ieri a Palazzo Monferrato, storico edificio del capoluogo. Palenzona ha ascoltato la relazione di Boltho (Emeritus Fellow di Economia al Magdalen College dell’Università di Oxford) sullo scenario economico internazionale, e non ha fatto mancare un paio di riflessioni forti sui possibili modelli di sviluppo per l’Alessandrino: infrastrutture e turismo, con una stretta connessione alla formazione universitaria. Viatico inatteso, quello di Palenzona, per il Forum organizzato da The European House – Ambrosetti di Milano e dalla Fondazione Gianfranco Pittatore di Alessandria (presieduta da Renato Viale), con la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria (guidata da Pier Angelo Taverna) e della banca Cassa di Risparmio di Alessandria (Gruppo Bpm).

Alla seconda edizione, il Forum ha riunito esperti a livello nazionale per mettere a fuoco strategie efficaci per ridare slancio a un territorio che, come altri in Italia, ha molte potenzialità, individualità imprenditoriali spiccate, ma scarsa capacità di fare squadra. Se l’Europa deve cominciare a farlo sul fronte economico e monetario per affrontare i nodi del disavanzo e dei debiti pubblici eccessivi, un tessuto variegato e policentrico come quello alessandrino (440mila abitanti circa, sette Comuni di riferimento intorno ai quali ruotano altrettanti e diversi tessuti socioeconomici) deve fare lo stesso. Anche perché in questa parte di Piemonte che confina con la Lombardia e la Liguria non esistono solo potenzialità, ma realtà concrete. Come quelle citate da Lanfranco Senn (direttore del Centro di ricerche di economia regionale dei Trasporti e del turismo dell’Università Bocconi e presidente della Metropolitana Milanese) parlando di un ruolo “prioritario di una provincia cardine, capace di stringere una alleanza forte con i porti liguri per costituire lo sbocco naturale e distribuire le merci prevalentemente nella direzione Est-Ovest del Nord Italia. L’Alessandrino – ha aggiunto – può svolgere un ruolo prospettico nell’integrazione lungo l’asse Nod-Sud (prevedendo una alleanza con l’Interporto di Novara (Cim) per svolgere una funzione logistica polare del sud Europa”. Il capoluogo ha uno scalo ferroviario (ormai quasi del tutto inutilizzabile, ndr) con cento chilometri di binari, il territorio vede la presenza a Tortona di due piattaforme logistiche e intermodali come quella di Rivalta Scrivia e del Gruppo Gavio e, a nord, la crescita del Gruppo Bonzano che ha aperto una finestra su Genova rilevando la ligure Gimax. “Manca però ancora una integrazione e una cabina di regia” è stato rilevato. Logistica, ma anche turismo ed economia verde possono essere le chiavi di volta per l’Alessandrino.

FONTE: IlSole24Ore

Editoria, Fabrizio Palenzona, via le banche? Io invito a ragionare e ci vogliono regole

Intervento di Fabrizio Palenzona, vicepresidente di Unicredit, a margine del convegno “Crescere tra le righe” di Borgo La Bagnaia (Siena)

Bagnaia (Siena), 14 mag. (Adnkronos) – “Io dico che ci vogliono delle regole. Io non dico che bisogna uscire o entrare”. Così Fabrizio Palenzona, vicepresidente di Unicredit, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se il senso del suo intervento al convegno di Bagnaia andasse letto come un invito alle banche ad uscire dall’azionariato delle case editrici di giornali.”Se si affermano delle regole in base alle quali può esistere un editore puro, sull’esempio americano o tedesco, io sarei più contento. Questo non vuol dire che se uno esce entra l’altro”, ha detto sempre Palenzona ai giornalisti. “È una questione di regole”, ha precisato.

Palenzona è tornato anche sull’accenno da lui fatto sul dovere costituzionale del libero convincimento dei cittadini, sul quale ha un ruolo fondamentale la stampa: ” È scritto nella Costituzione. La libertà di stampa, che vuol dire di comunicazione e di informazione, con i mezzi moderni, che all’epoca in cui fu scritta la nostra Costituzione era sostanzialmente la stampa, dice che per esserci la democrazia occorre un consenso informato e volontario. E se non c’è l’informazione libera, non c’e’ il consenso informato e volontario e quindi non c’e’ la democrazia, per questo ciò è tutelato”.

Quindi, hanno chiesto i giornalisti, non c’e’ un invito esplicito da parte sua alle banche ad uscire dall’editoria? “C’è un invito -ha risposto Palenzona- a ragionare su regole condivise per cui il più possibile esistano dei giornali che siano o di editori puri o in mano a gruppi non personali di azionisti, di fondazioni o di diffuso azionariato”.

FONTE: Libero-news.it

BCE, Fabrizio Palenzona, candidatura Draghi molto buona per l’Italia

Borgo La Bagnaia, Siena: intervento di Fabrizio Palenzona, vicepresidente di Unicredit, a margine di “Crescere tra le righe”

“La candidatura del Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi alla guida della Banca centrale europea è molto buona per l’Italia”. Lo ha detto Fabrizio Palenzona, vicepresidente di Unicredit, a margine del convegno ‘Crescere tra le righe’ organizzato al Borgo La Bagnaia, dall’Osservatorio permanente Giovani – Editori.
“La candidatura di Draghi la vedo benissimo per il mio paese, la vedo bene e molto buona per l’Italia. Draghi -ha aggiunto- e’ l’uomo giusto al posto giusto. Draghi è un uomo di prestigio per il paese perché, conoscendo molto bene l’Italia, sarà uno che terrà la barra ben ferma”.
Ai giornalisti che gli chiedevano un parere sull’eventuale successore di Draghi alla guida di Bankitalia, Palenzona ha risposto: “Dovete chiederlo non a me, io non giudico chi mi vigila come banca”.

FONTE: Libero-news.it

Unicredit, Fabrizio Palenzona interviene a “Crescere tra le righe” sul ruolo dei media tra società e istituzioni. Come una grande banca utilizza i new media

Editoria, giovani e new media, banchieri e industriali a confronto. Alla due giorni di Borgo la Bagnaia anche il ministro Tremonti

Il nuovo ruolo dell’editore nell’epoca dell’Ipad, ma anche il valore dell’informazione di qualità e l’autorevolezza degli storici marchi editoriali che l’accompagnano. Questi i temi principali della settima edizione di “Crescere tra le righe”. Una due giorni che l’Osservatorio permanente dei giovani editori dedica alla discussione e al confronto tra giovani, big dell’editoria e delle istituzioni a Borgo la Bagnaia. Un palco che quest’anno vedrà anche una forte presenza del mondo bancario e della finanza nonchè di quello industriale a suggellare la crescente importanza che la comunicazione assume ora più che mai in un contesto dominato da giganti come Google, Facebook, Twitter e altri social network sempre più veicoli vorticosi di notizie con cui i media tradizionali devono confrontarsi per cercare alternative. A chiudere i lavori, che prenderanno il via oggi, un ministro ‘di peso’: il titolare dell’Economia, Giulio Tremonti che incontrerà gli studenti su un tema impegnativo: “Un paese che vuol riprendere a crescere, diario di un ministro”.

Nutrita anche la platea dei big dell’editoria. A discutere di media saranno da Piergaetano Marchetti ad Antonello Perricone, presidente e ad di Rcs MediaGroup, da Donatella Treu amministratore delegato del Sole24Ore ad Andrea Riffeser Monti, ad di Poligrafici editoriale. A Borgo la Bagnaia anche James Murdoch, figlio di Rupert, presidente e amministratore delegato di News Corporation International che conta, tra gli altri mezzi, giornali come il Wall Street Journal e il Times e tv come Fox negli Usa e Sky in Italia e Jeff Bewkes, numero uno di Time Warner, il colosso che controlla la Cnn. A trattare il tema della libertà di stampa e del ruolo dell’informazione nella democrazia, sarà Marcus Brauchli, il direttore del Washington Post.

Tra gli osptiti del mondo bancario e industriale il primo ad affrontare la platea dei ragazzi dell’Osservatorio sarà Corrado Passera, ad di Intesa Sanpaolo che discuterà di occupazione e giovani. Poi sarà la volta di banchieri come Giuseppe Mussari presidente di Mps e dell’Abi e Fabrizio Palenzona, vice presidente di Unicredit che insieme a Fedele Confalonieri presidente Mediaset, parleranno del ruolo dei media tra società e istituzioni. L’imprenditore marchigiano Diego Della Valle, presidente della Tod’s parlerà della possibilità di essere “Italiani e globali”, mentre John Elkann, presidente Fiat e della Stampa discuterà di carta stampata e informazione 2.0.

FONTE: TMNews

Fabrizio Palenzona, Unicredit: rilanciare il settore portuale italiano

Seminario Arel sullo sviluppo dei porti italiani tra iniziative di riforma e progetti di investimento.

“E’ necessario rilanciare il settore portuale italiano”, lo ha dichiarato Fabrizio Palenzona, Vice Presidente di Unicredit, a margine del seminario “Lo sviluppo dei porti italiani tra iniziative di riforma e progetti di investimento” promosso dall’Arel, Agenzia di Ricerche e Legislazione.


Prioritarie per un settore strategico per l’Italia come quello portuale sono la riorganizzazione del quadro delle funzioni istituzionali e l’innovazione degli strumenti giuridici. Per incrementare la propria presenza nei mercati globali – si è discusso nel corso del seminario – il settore portuale italiano deve affrontare la sfida del traffico merci internazionale nel contesto dell’integrazione degli scambi comunitari e dell’affermazione dei nuovi protagonisti mondiali quali Cina, India, Brasile e i paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo.

(Fonte: Phinet Blog)

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Unicredit diventa banca di sistema. Ecco la linea di Fabrizio Palenzona

Fabrizio Palenzona per Unicredit come Banca di sistema

Il Vicepresidente di Unicredit Fabrizio Palenzona non nasconde le sue idee sistemiche e di tutela delle imprese nazionali: soccorrere le imprese italiane che sono appetite dagli stranieri, un concetto su cui i vertici dell’economia nazionale dibattono ormai da giorni. Un segnale importante, che appare ancora più significativo dopo l’approvazione della norma anti scalate varata dal Consiglio dei Ministri che sembra agevolare una pista italiana per la soluzione dell’affare Parmalat.

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera anche Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di Unicredit, torna sul concetto di “banca di sistema”: «Bisogna intendersi sul significato di questa espressione: la mia idea di sistema – sostiene l’AD Ghizzoni nell’intervista – è quella di impegnarmi di più a sostegno della crescita del sistema produttivo italiano. Oggi paghiamo, anche con il nanismo delle nostre imprese, il fatto che troppo a lungo non c’ è stata una relazione forte con le nostre banche».

(Fonte: Phinet Blog)

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