Social Media, 6 utenti su 10 producono contenuti: la reputazione web nelle ricerche di PhiNet e Istituto Piepoli

Corecom Lombardia, PhiNet e Istituto Piepoli. Convegno dedicato alla web reputation. I risultati delle ricerche e i commenti dei relatori.

Alcuni dei dati presentati a titolo di premessa parlano chiaro circa il peso rivestito dai social network per quanto concerne la questione della credibilità delle informazioni: il 75% del popolo dei social media dichiara di credere maggiormente agli altri utenti della rete che non a Tg e giornali.
Il 65% degli utenti social media dichiara di aver prodotto contenuti di tipo informativo e/o commenti rispetto all’attualità, alla politica, all’economia, e si ritiene pertanto una potenziale “fonte”.

Di fronte a questo panorama «il web è fondamentale per chi fa politica e amministrazione, ma è necessario prevedere un sistema di regole per tutelare l’utente e la stessa rete. Il vizio di internet è la mancanza di un filtro alle notizie. Ma il tema è complicato perché mai i filtri devono tradursi in censura. Capire come muoversi in questo contesto deve essere la sfida del Corecom», ha affermato in apertura di lavori il Presidente del Consiglio regionale Davide Boni.

«Il web contiene gli anticorpi per rispondere alla pubblicazioni di fatti non veri» – ha sostenuto Michelangelo Tagliaferri, presidente di Accademia Comuinicazione nel corso del suo seguissimo intervento dal titolo “la correttezza della rappresentazione dei dati e dell’informazione tra la carta stampata e il web”. Tagliaferri ha citato le origini del web e gli scenari futuri che riguardano i possibili impieghi della Rete con i più moderni strumenti di navigazione e condivisione. «L’incremento di questi mezzi – ha spiegato Tagliaferri – può rappresentare un’importantissima occasione non solo di condivisione, ma anche e soprattutto di connessione tra intelligenze».

Oltre 27 milioni di utenti mensili, più di due milioni di domini.it attivi, un incremento di oltre 100 nuove pagine web al giorno, 17 milioni di utenti Facebook, circa 350.000 contatti in più conquistati da Google. Sono alcuni dati relativi al mondo web che registra, per i soli giornali on line visitatori che sono fino a 12 volte superiori ai tradizionali lettori. I possenti numeri di internet sono emersi questa mattina durante il convegno, coordinato dal Presidente regionale del Corecom, Fabio Minoli.

«Per la prima volta abbiamo avviato – ha detto Minoli – un confronto diretto tra la rilevazione web e quella tradizionale. Da oggi in poi dovremo occuparci della sicurezza e delle regole che devono sovrintendere a questo fenomeno difficilmente controllabile. Dovremo riflettere su come le Istituzioni pubbliche possono prevenire e contrastare le diffamazioni che troppi malfattori informatici mettono in atto nascosti tra le infinite maglie della rete».

Le due ricerche presentate oggi, a cura di PhiNet e Istituto Piepoli, hanno stilato le classifiche di notorietà web di giornalisti, testate tradizionali e web, telegiornali e radio, e hanno individuato un vero e proprio indice dell’interesse suscitato sul web dai giornalisti più noti. «Credo che la rete sia la nuova grande piazza globale dove anche la Regione è presente per rispondere in tempo reale alle esigenze del cittadino in modo attento e veloce» – ha fatto sapere il Presidente della Giunta Roberto Formigoni, che ha mandato una lettera agli organizzatori. «Internet – ha continuato Formigoni – sarà sempre più luogo dove idee e opinioni si incontrano e confrontano».

«Il Corecom – ha detto Minoli – si vuole candidare insieme all’Authority nazionale per individuare strumenti di monitoraggio e di sanzione di comportamenti illeciti in rete, in difesa dei cittadini ma anche della libertà di stampa. Insieme ad Agcom potremmo diventare notai digitali”. “E’ una proposta intelligente – ha concluso Antonio Martuscello dell’AgCom – quella di un osservatorio sul web ed è importante che nasca in Lombardia che è sede delle principali industrie della comunicazione. Il tema affrontato oggi è di particolare rilevanza perché il cittadino deve essere messo in condizione di valutare la qualità e la veridicità dei contenuti e delle informazioni telematiche».

FONTE: Bergamonews.it

PhiNet e Istituto Piepoli: Santoro il giornalista più popolare della rete. Mentana il più amato. I risultati della prima ricerca in Italia sulla reputazione web.

PhiNet e Istituto Piepoli presentano i risultato delle ricerche sulla reputazione web. Le dichiarazioni di Alessandro Giovannini, Amministratore Unico PhiNet, Nicola Piepoli, Presidente Istituto Piepoli e Fabio Minoli, Presidente CORECOM Lombardia.

Santoro è il giornalista più popolare della rete. Seguono Gad Lerner, Giovanni Floris, Enrico Mentana e Marco Travaglio. Il più amato è Enrico Mentana. Il TG1 è il telegiornale più “discusso” sulla rete, anche a causa delle continue polemiche che lo vedono protagonista. Ottimo l’apprezzamento per i canali tematici di informazione SkyTG24 e RaiNews24. Lo rivela una ricerca realizzata da Istituto Piepoli e PhiNet, società leader nella comunicazione e nel web marketing, presentata oggi al Convegno del CORECOM Lombardia “Web reputation, come i nuovi media ridisegnano i confini della privacy”.

Oltre 50.000 fonti web analizzate tra marzo e settembre 2011, 85% del traffico di rete italiano monitorato. Oggi, per la prima volta nella Comunicazione in Italia, si discute su come misurare “Credibilità e Reputazione Web”. Web reputation, quindi: e non si parla solo di giornalisti, ma anche di Aziende, Istituzioni. E di Persone.

La web reputation è misurabile – dichiara Alessandro Giovannini, Amministratore unico di PhiNet – poiché oggi disponiamo di strumenti per monitorare giornalmente miriadi di fonti ed associare ad esse valori quali il rank di autorevolezza, il volume di visitatori e visualizzazioni, la capacità di diffusione virale di un contenuto. Un focus anche sui Social Media che rappresentano per le aziende – prosegue Giovannini – una straordinaria opportunità di comunicazione verso i propri utenti. È necessario tuttavia un radicale cambiamento di strategie di comunicazione e registri linguistici poiché la “voce” dell’azienda è, nei social media, sullo stesso piano di quella del suo utente”.

L’enorme mole di contenuti disponibili in rete ha reso i motori di ricerca la finestra privilegiata attraverso la quale gli utenti accedono al web e si informano. Il rischio è di scambiare la gerarchia delle loro occorrenze per un primato dell’autorevolezza e veridicità di un contenuto.

“Siamo chiamati a riflettere sulla esigenza – prepotentemente proposta dalla cronaca quotidiana – di come le Istituzioni pubbliche possano prevenire e contrastare quelle volontà intenzionalmente diffamatorie della onorabilità e reputazione di uomini, donne, aziende, che troppi malfattori informatici – professionali e non – compiono nascosti fra le infinite maglie della rete”, dichiara Fabio Minoli, Presidente CORECOM Lombardia. “A partire da oggi, vorremmo proporci come il CoReCom che si candida insieme all’Authority nazionale a individuare strumenti di monitoraggio e di sanzione dei comportamenti illeciti in rete, in difesa sia dei cittadini che della intangibile libertà di stampa ed opinione. Dobbiamo misurare le nuove tendenze, preparare le nuove garanzie e i nuovi controlli. AgCom e Corecom come notai digitali?”

Un tema attualissimo, dalle implicazioni economiche potenzialmente gigantesche: l’Istituto Piepoli calcola che l’impatto della web reputation sul PIL italiano sia oggi pari all’1%, e possa raggiungere addirittura il 5% nei prossimi cinque anni.

“Dato che un centesimo di PIL vale circa 20 miliardi di euro è attendibile che nel corso dei prossimi 5 anni almeno 5 centesimi di PIL siano collegati con questa rivoluzione che in parte non è pagata (ma produce lo stesso lavoro, cioè PIL) e in parte è pagata da chi è interessato a mantenere alta la sua immagine sul web. Infatti – ha dichiarato Nicola Piepoli – molti si stanno già dedicando, e ancor più si dedicheranno, alla diffusione sulla rete di informazioni “killer” in termini di web reputation. Ovviamente ciò produrrà una reazione di sempre più numerosi professionisti arruolati da Aziende e da Leader, che avranno l’unico compito (ovviamente ben pagato, e quindi produttore direttamente di PIL) di combattere le informazioni killer e di ricostituire l’immagine di singoli individui e di singole Aziende. Un “cigno nero” – ha concluso Piepoli – quindi assolutamente imprevedibile a fine dello scorso secolo e capace di creare grande ricchezza movimentando fior di cervelli e di iniziative nel corso della decade testé iniziata”.


Fonte:
PhiNet

Istituto Piepoli e PhiNet, ecco la Reputazione web dei principali giornalisti italiani

Convegno organizzato dal CoReCom Lombardia al Pirellone di Milano, venerdì 30 settembre, ore 10. Istituto Piepoli e PhiNet presentano i risultati di uno studio sulla reputazione web: classifica di notorietà web di giornalisti, testate tradizionali e web, telegiornali e radio; indice di interesse web; impatto della web reputation sul PIL

Milano, 28 set. (Adnkronos) – Dalla campagna elettorale di Obama a Facebook: un grandissimo elemento in comune, l’inarrestabile affermazione dell’informazione web. Ma e’ possibile ‘quantificare’ la presenza di una persona sulla rete e svolgere analisi di tipo qualitativo su questa presenza? Possono i numeri, la qualita’ dei giudizi e la credibilita’ delle informazioni raccolte in rete essere considerati autentici? E quali potrebbero essere le ripercussioni sulla reputazione e sulla privacy? E’ quanto cerchera’ di spiegare il Corecom Lombardia venerdi’ in occasione del convegno “Web reputation, come i nuovi media ridisegnano i confini della privacy”, coordinato dal presidente del Corecom Fabio Minoli al Grattacielo Pirelli di Milano. Il convegno intende affrontare il tema con un confronto diretto tra la rilevazione sul web e quella tradizionale, cercando di analizzare la notorieta’ dei giornalisti piu’ conosciuti. Due agenzie che operano con strumenti differenti, PhiNet e Istituto Piepoli, hanno stilato le classifiche di notorieta’ web di giornalisti, testate tradizionali e web, telegiornali e radio, e hanno individuato un vero e proprio indice dell’interesse suscitato sul web dai giornalisti piu’ noti. Al convegno intervengono, oltre al presidente del Consiglio regionale Davide Boni, l’amministratore delegato di Phinet Alessandro Giovannini e il presidente dell’Istituto Piepoli, Nicola Piepoli. Interventi sono previsti anche da parte del presidente dell’Accademia Comunicazione Michelangelo Tagliaferri, del direttore di Rti Interactive Media Gruppo Mediaset Yves Confalonieri, il direttore di Radio Uno e Gr Rai Antonio Preziosi, il produttore esecutivo di Microsoft Paolo Tacconi, Luigi Pecora dell’Authority della Privacy, Guido Scorza dell’Universita’ ”La Sapienza” di Roma e il commissario Agcom Antonio Martusciello. Le conclusioni saranno affidate al presidente della Regione Roberto Formigoni.

FONTE: Adnkronos

Istituto Piepoli, PhiNet, Corecom, prima ricerca italiana sulla Reputazione Web. Quale l’impatto sul PIL nazionale?

30 settembre, Prima ricerca italiana sulla Web Reputation, Sala Pirelli, Milano, ore 10. Istituto Piepoli, PhiNet, Corecom: qual è la reputazione web dei giornalisti italiani? È possibile calcolarla? Quali ripercussioni sulla privacy? Può la reputazione web arrivare ad influenzare il PIL di un Paese? Ne discutono i protagonisti del mondo della comunicazione: Fabio Minoli, Piepoli, Alessandro Giovannini, Michelangelo Tagliaferri, Yves Confalonieri, Paolo Tacconi, Antonio Preziosi, Guido Scorza, Antonio Martisciello. Chiude i lavori Roberto Formigoni.

Il Corecom Lombardia accende i riflettori sul tema delle “influenze” dei new media. Se ne discute a Milano il 30 settembre prossimo.
È possibile “quantificare” la reputazione di un giornalista, o di un telegiornale, analizzandone l’influenza sulla rete? È possibile condurre analisi di tipo quantitativo e qualitativo sulla cosiddetta web reputation? E quali le ripercussioni sulla reputazione stessa e sulla privacy? Ed è possibile che la web reputation possa addirittura influenzare il PIL di un Paese?

Se ne discuterà a Milano venerdì 30 settembre, ore 10, presso la Sala Pirelli, Via Fabio Filzi 22, nell’ambito del convegno “Web reputation, come i nuovi media ridisegnano i confini della privacy” organizzato dal Corecom Lombardia. A confronto due ricerche condotte con metodologie e strumenti diversi da PhiNet, società specializzata nella comunicazione e nel marketing online, e Istituto Piepoli, leader nel campo delle ricerche di marketing e di opinione.

I lavori saranno aperti da Fabio Minoli, presidente del Corecom e Davide Boni, presidente del Consiglio regionale della Lombardia.
Sono previsti interventi di Alessandro Giovannini, Ad di Phinet; Nicola Piepoli, presidente dell’istituto Piepoli; Michelangelo Tagliaferri, presidente Accademia Comunicazione; Yves Confalonieri, direttore Rti Interactive Media – Gruppo Mediaset; Paolo Tacconi, executive producer Msn Western Europe (Microsoft); Antonio Preziosi, direttore Radio Uno e Gr Rai; Guido Scorza, presidente dell’Istituto per le politiche dell’Innovazione e docente di diritto delle nuove tecnologie Università di Roma “Sapienza”; Luigi Pecora, Authority per la Privacy; Antonio Martisciello, commissario Agcom. Le conclusioni saranno affidate al governatore della Lombardia, Roberto Formigoni.

FONTE: Corriere delle Comunicazioni

Reputazione web: cos’è? Si può quantificare? Chi sono i giornalisti più “cliccati”, commentati e ricercati sul web?

CoReCom, Phinet e Istituto Piepoli – Prima ricerca sulla reputazione web dei giornalisti italiani

30 settembre 2011, Milano, Sala Pirelli, Via Fabio Filzi, 22

Milano 27 settembre – Michele Santoro lascia la Rai e lancia Comizi d’amore. Marco Travaglio e il suo appuntamento settimanale sul blog di Beppe Grillo. Enrico Mentana e la formula La7. Ma cosa ne pensa il web? È possibile “quantificare” la reputazione di un giornalista, o di un telegiornale, analizzandone l’influenza sulla rete? È possibile condurre analisi di tipo quantitativo e qualitativo sulla cosiddetta web reputation? E quali le ripercussioni sulla reputazione stessa e sulla privacy? Ed è possibile che la web reputation possa addirittura influenzare il PIL di un Paese?

Se ne discuterà venerdì 30 settembre, ore 10, presso la Sala Pirelli, Via Fabio Filzi 22, nell’ambito del convegno “Web reputation, come i nuovi media ridisegnano i confini della privacy” organizzato dal CORECOM Lombardia. A confronto due ricerche condotte con metodologie e strumenti diversi da PhiNet, società specializzata nella comunicazione e nel marketing online, e Istituto Piepoli, leader nel campo delle ricerche di marketing e di opinione.

Oltre 200 giornalisti e 70 testate stampa, televisive, web e radiofoniche analizzate attraverso un monitoraggio di 50mila fonti web, rappresentative di oltre l’80% del traffico della rete in Italia e parametrate attraverso un sondaggio condotto con metodologia telefonica CATI per stilare una Top 10 dei giornalisti e delle testate più popolari sul web, in assoluto e per settore, e per sviluppare un vero e proprio Indice di Interesse (chi sono i giornalisti più “cliccati”, commentati e ricercati dagli utenti web?).



A discutere di reputazione web – le tecniche di comunicazione, le rilevanze giuridiche in relazione alla privacy e l’impatto dell’universo online sull’economia e sul PIL – saranno alcuni dei più autorevoli rappresentanti del mondo della comunicazione, del diritto, delle istituzioni e delle aziende.


Apertura lavori: Davide Boni, Presidente del Consiglio regionale Lombardia.

Coordina: Fabio Minoli, Presidente del Corecom.

Presentazione ricerche:

Alessandro Giovannini, Amministratore Unico PhiNet – “I giornalisti sul web”

Nicola Piepoli, Presidente Istituto Piepoli – “Web reputation come elemento di sviluppo del PIL”.

Interventi: Michelangelo Tagliaferri, Presidente dell’Accademia Comunicazione, “La correttezza della rappresentazione dei dati e dell’informazione tra la carta stampata e il web”; Yves Confalonieri, Direttore RTI Interactive Media – Gruppo Mediaset, “Social reputation: crearla o subirla?”; Antonio Preziosi, Direttore Radio Uno e GR RAI; Paolo Tacconi, Executive Producer MSN Western Europe (Microsoft), “Il case history di MSN – il network online internazionale di Microsoft”; Luigi Pecora, Authority della Privacy – Unità Affari Legali e di Giustizia, “La tutela della privacy sul web: alcuni interventi dell’Autorità”; Guido Scorza, Presidente Istituto per le politiche dell’innovazione, Docente Diritto delle nuove tecnologie, Università “La Sapienza”, Roma, “Profili giuridici della reputazione on-line”; Antonio Martusciello, Commissario Agcom, “Internet: tutela dei contenuti e degli utenti”.

Conclusioni: Roberto Formigoni, Presidente Regione Lombardia


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