Dario E. Viganò Relatore per il Convegno “Educare al Sovvenire: corresponsabilità e trasparenza nella Chiesa di oggi”, organizzato dalla CEI

Convegno CEI “Educare al Sovvenire: corresponsabilità e trasparenza nella Chiesa di oggi”, Roma 15-18 febbraio: Dario E. Viganò introduce la seconda giornata di lavori.

Per il XIV Convegno nazionale degli incaricati diocesani, il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica della Conferenza Episcopale italiana ha organizzato un Convegno, dal 15 al 18 febbraio presso l’Holiday Inn di Roma, dal titolo “Educare al Sovvenire: corresponsabilità e trasparenza nella Chiesa di oggi”.
Dario Edoardo Viganò, autore del recente libro Chiesa e pubblicità. Storie e analisi degli spot 8×1000 (Rubbettino editore, febbraio 2011), è stato invitato mercoledì 16 febbraio a introdurre i lavori della seconda giornata di Convegno, dopo la relazione inaugurale di S. Em. il card. Angelo Bagnasco, Presidente della CEI, e l’intervento di Matteo Calabresi, Responsabile Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica.

“I problemi che la Chiesa Cattolica dovrà affrontare a breve” – ha sottolineato Viganò – “per quanto concerne la strategia di comunicazione relativa al proprio sostegno economico, sono molteplici e di fresca concezione: anzitutto la destinazione dell’8×1000 negli anni è divenuta, più difficile da attuare a livello operativo.

Inoltre inediti competitor si sono già affacciati o stanno per partecipare a tale spartizione, alcuni dei quali estremamente coesi ed efficienti; infine accanto all’8×1000, pur con modalità e un iter di attuazione differenti, si è affiancata la possibilità a partire dal 2006, di destinare il 5×1000 alle Università, alla ricerca scientifica, alle cosiddette Onlus e ad analoghe associazioni di riferimento.

Si devono, dunque, fare i conti con un’eterogeneità di proposte, ciascuna delle quali attiva o tenta di attivare processi di enunciazione che mirano a profilare identità fiduciarie attorno a progetti da realizzare, il tutto all’interno di un forte sfondo sociale. Si potrebbe dire, senza volontà alcuna di sarcasmo, che siamo dinanzi a un insolito affollamento di strategie comunicative dalla natura ideale se non utopica, promosse da molteplici enti e istituzioni di variegata costituzione.

La sfida ovviamente si pone a un livello che presenta confini maggiormente restrittivi rispetto alla comunicazione profit. Si tratta di tradurre in maniera convincente e contemporaneamente in sincronia con il proprio statuto problemi complessi e drammatici, dovendo tra l’altro conquistare un destinatario ormai assuefatto alla retorica della comunicazione promozionale, il fantomatico individuo blasé che Simmel descrive, anestetizzato a tutto, soprattutto dal punto di vista emozionale”.

(Fonte: Il Blog di Dario Edoardo Viganò)

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Alessandra Camera
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